Quando l'ironia non ha prezzo

Be', quello che Lindahl controbatte a Di Maio sono supercazzole avvocatesche argomentativamente molto esili.
Comunque quello che importa ai ninjers è che

• Rimanga lecito emettere promozioni e bonus come attività promozionale (e non mi sembra molto realistico che arrivino a proibire ai book di fare offerte speciali)
• Non vi siano restrizioni sulle modalità di scommessa per l'utente online

Si può ipotizzare che, dato un budget fisso per l'attività di promozione, venendo a mancare le uscite costituite dagli spot tv, si incrementeranno altri tipi di promozione, magari profittevoli per noi. Non possiamo certo saperlo in anticipo, ma una probabilità c'è.
Nell'ipotesi, invece, che davvero radano al suolo per legge tutte le promo, la concorrenza probabilmente si esprimerà nella bontà delle quote, il che significherebbe un aumento delle surebet.
Insomma, in qualche modo dovranno rendersi appetibili.

Resta comunque il fatto che i book hanno già tantissima libertà d'azione (lo sappiamo tutti: possono limitare e cambiare t&c a loro totale piacimento, e in Italia non si può scommettere su siti esteri, per fare degli esempi terra-terra), hanno giri di denaro colossali, sono evasori fiscali colossali, e quello che interessa loro è realizzare profitti. Le raccomandazioni sul gioco responsabile le fanno solo per obbligo di legge.
Ciò che vogliono evitare, probabilmente, non è tanto la proibizione degli spot in sé, quanto non avviare una catena di provvedimenti di legge che facciano loro perdere terreno sui vantaggi enormi che godono nei confronti dell'utente e della concorrenza.

Il Daily Spin di SNAI oggi Venerdì 13. Cos'è la statistica di fronte alla trascendenza? Invito alla meditazione e al raccoglimento.

Tagliamo la testa al toro e facciamo una multipla composta da tutte sure...

Con il 9 gennaio cambia il regolamento PayPal. Per quanto riguarda le commissioni, verrà fatto divieto di applicarle, e immagino che anche Winga si dovrà adeguare:

"5.4 PayPal e i clienti dell'utente.

Nelle dichiarazioni o in altre comunicazioni pubbliche ai clienti, l'utente non deve qualificare negativamente o denigrare il metodo di pagamento PayPal.

Nel caso in cui consenta ai clienti di pagare con PayPal, l'utente dovrà trattare il marchio PayPal almeno alla pari degli altri metodi di pagamento offerti.

Non dovrà essere applicato alcun sovrapprezzo per l'uso di PayPal.

Se il conto dell'utente ha lo stato di tariffa per commercianti, in uno qualunque dei punti vendita (in qualunque forma) e l'utente:

a) dissuade o impedisce ai clienti di utilizzare PayPal;
b) non tratta il marchio PayPal almeno alla pari degli altri metodi di pagamento offerti; o
c) applica un sovrapprezzo per l'uso di PayPal,

PayPal può declassare in modo permanente il conto dell'utente alla tariffa Standard (salvo eventuali altri diritti e rimedi che PayPal potrebbe avere)."

@rick Non è

@zulebet Considerato che è raro trovare quote favorevoli quanto basta, personalmente non penso valga la pena, soprattutto per il tempo considerevole che si perde in rapporto allo scarso profitto. Poi, se c'è chi in manuale è più rapido ed efficiente dell'oddsmatcher, magari ce la fa

@cheesburger Trattiene quando si preleva (e limita il prelievo a 100 euro/settimana)

@enimo Grazie. Mi ero concentrato di più sul fatto che era una scommessa fatta prima della notifica dell'offerta, ma in effetti è dirimente la faccenda che si tratta del bonus. Chiedo scusa

@roby77 non è escluso, certo. Resta il fatto che le guide raccomandano di scommettere a ridosso dell'inizio evento, quindi quando le notizie sono state presumibilmente acquisite da tutti. Evidentemente è il comportamento che paga di più.

@rockthebhaa Se i ragionamenti che abbiamo fatto fin qui sono validi, ne deriva che una certa percentuale delle scommesse che vengono fatte in realtà non sono valubet (o sono valubet a rendimento effettivo inferiore). Questo vuol dire che il rendimento teorico atteso sul lungo periodo sarà un po' più basso di quello che abbiamo filtrato/valutato, perché una scommessa non-valuebet, con il suo rendimento zero, abbassa la media reale.

@rockthebhaa se il bookmaker ha assunto la quota proposta da betfair.com, la scommessa che hai fatto resta certamente una valubet, se è betfair.com ad aver assunto la quota del bookmaker la faccenda è più ambigua (vedi la discussione sopra).

@roby77 ha detto in Segnalazioni ValueBet:

Riguardo questo punto, non credo che per essere esperti del campionato italiano bisogna essere in Italia; lo studio di un trader è prima di tutto numeri, statistiche, notizie che può trovare ovunque si trovi, una partita può essere seguita live ovunque. Credo sia più importante confrontare col mercato di scambio più importante in assoluto, con i maggiori esperti, con la più alta liquidità, dove quindi i valori punta e banca tenderanno ai valori "ottimali".

Sì, mi sembra del tutto sensato, e del resto in linea con la teoria del valubetting.
Tuttavia, resta presente l'eventualità che il mercato globale si allinei al bookmaker, confermando la sua visione di probabilità di un evento. In tal caso la puntata che abbiamo fatto su quell'evento diventerebbe, in linea di principio, una normale scommessa a quota di mercato. Possiamo perderla o vincerla comunque, ma immagino che non sia una valubet.

@roby77 anch'io sarei portato, d'acchito, a questa conclusione.
Ma se davvero questa conclusione è lecita, proseguendo il ragionamento sorge un altro interrogativo, che avevo cercato si sollevare in altra discussione.
Un interrogativo che riguarda gli eventi italiani. Ovvero: su un evento di un campionato italiano, chi "ne sa" di più? Chi ha una conoscenza dei fattori in gioco tale da quotare un evento realisticamente?
In altre parole: la quotazione di riferimento di un evento italiano è sempre sicuramente quella di betfair.com o un bookmaker con suffisso .it potrebbe avere delle conoscenze più dirette e più precise per comporre una quota?
Anche questo fattore andrebbe ad intaccare lo status di valubet di una puntata. Almeno, è ciò che mi chiedo.

@Chomp96 ha detto in Segnalazioni ValueBet:

in generale per valuebet dall'altissimo rendimento, ovvero dal 10% in su, può andare bene scommettere anche il giorno prima, visto che difficilmente ci saranno variazioni di quote che andranno ad annullare tutto il rendimento da qui all'inizio della partita

Riguardo questo modo di procedere mi è sorta una domanda.
Se non erro, ci sono in gioco tre valori, quando si tratta di valubet. 1: la probabilità vera di un evento (dato che non possiamo conoscere); 2: la probabilità dell'evento fornita dal mercato globale (che conosciamo e che riteniamo la più vicina alla probabilità vera, e che quindi assumiamo come vera), 3: la probabilità dell'evento fornita dal bookmaker dove faremo la puntata.
Ora, mettiamo che nel momento T sia segnalata una valubet con rendimento 10%, e nel momento successivo T1 questa valubet scompaia, a significare che la quota del mercato globale e quella del bookmaker si sono allineate.
L'allineamento può verificarsi in tre modi: o il bookmaker ha assunto la quota del mercato globale, o il mercato globale ha assunto la quota del bookmaker, o i due, chi più chi meno, si sono venuti incontro.
Quello che mi chiedo è: ha un qualche significato se l'allineamento delle quote si è verificato in un modo anziché un altro? In particolare, se il mercato globale prende per buona la quota del bookmaker, non può essere che tale quota sia quella effettivamente vicina alla probabilità "vera" dell'evento? E in tal caso, la mia scommessa rimane una valubet o decade?

@Davide L'elemento nodale è l'attendibilità della quota di riferimento. Detto in soldoni, mi chiedevo, solo per quanto concerne gli eventi italiani, se l'affidabilità media delle quotazioni proposte dal mercato globale è comunque superiore all'affidabilità delle quote proposte dai bookmaker con suffisso .it.

Buongiorno, avrei una domanda sul valuebetting effettuato con le partite dei campionati italiani.
Parto da queste considerazioni: ogni bookmaker ha i propri criteri per stabilire la quota di un evento, e tale valore è altresì passibile di variazioni in base al volume di puntate registrate su quella quota.
Poi: il mercato italiano è confinato, gli scommettitori italiani puntano esclusivamente sui siti .it, pertanto è lì che esercitano la loro influenza sulle quotazioni.
Mi stavo dunque chiedendo se per questioni di prossimità e di maggior interesse e conoscenza, sia da parte dei bookmaker che degli scommettori, le quote più realistiche degli eventi italiani non si trovino nei bookmaker italiani anziché in betfair.com.

Avrei un'altra domanda, legata alla tempistica e alla raccomandazione di puntare a ridosso dell'inizio partita. Ho notato nello strumento valuebet che alcune scommesse spariscono dall'elenco pur restando invariata la quota proposta dal bookmaker (sono andato a controllare). Questo significa che è variata la quota su betfair.com, andando ad allinearsi a quella del bookmaker?

Ciao, sono appena arrivato nel mondo valuebet e mi sto guardando in giro. Noto che il valore di puntata si aggira tra i 5 e i 10 euro, che immagino essere quello effettivamente applicabile nella pratica. Ma mi sorge una curiosità, che magari è solo teorica: c'è un valore massimo di puntata? Mi spiego: poniamo che io abbia ampia disponibilità di denaro e che col tempo riesca a profilarmi adeguatamente presso i book, quali limiti o ostacoli possono intervenire nel puntare una cifra molto alta per ogni scommessa? A quanto è realisticamente pensabile arrivare come valore massimo di ogni singola puntata?